Sono un’idealista e questa è “La mia rivoluzione”
Puoi chiudere gli occhi per vergogna,
per dire che quello che vedi non ti piace, ti fa orrore
o semplicemente per stanchezza o per immaginare un altro te
o un futuro migliore.

“Qual è la distanza tra il nostro essere e l’immagine che crediamo/speriamo/ci illudiamo di proiettare?
Se l’apparire conta più dell’essere, questa è la mia sfida: smettiamo di apparire. Chiudi gli occhi e sarai te stesso.
Riflettiamo su noi stessi: per prima cosa su quello che siamo; poi forse cercheremo di armonizzarlo con il nostro apparire…
Ricominciamo, resettiamo la nostra idea di noi stessi. Quindi, non guardare: chiudi gli occhi e immagina te stesso.
Ho ritratto donne e uomini di diversa provenienza (Africa, Asia, Europa, America) e di diversa estrazione: chef e camerieri,
artigiani e restauratori, pensionati e insegnanti, imprenditori e rifugiati, artisti e bottegai.
Come fotografa ritrattista desidero che chi guarda l’opera provi a riflettere sul senso del sé.
Siamo ancora capaci di ritrovare il nostro essere e di provare orgoglio?”.